Martin Luther King e la resistenza non violenta
"I have a dream", tutti ricordano l'incipit del più celebre discorso di Martin Luther King, celebre uomo politico, pensatore e attivista che pose le basi della lotta non violenta e che perorò la causa del riconoscimento dei diritti dei neri d'America.
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Gli albori del pacifismo
Martin Luther King è stato sicuramente, insieme a Gandhi, uno dei fondatori del movimento pacifista e non a caso nel 1964 gli venne conferito il Nobel per la Pace, di cui a oggi ne è il più giovane rappresentante. Dr King, pastore protestante, ebbe modo di conoscere il profondo razzismo e la forte ineguaglianza sociale che caratterizzavano gli USA degli anni '50 e '60 e proprio per questo elaborò tutto il suo pensiero politico per un superamento di tali principi affinché i neri d'America potessero entrare a far parte in maniera attiva della vita del paese. Primo leader del Montgomery Improvement Association, e in seguito fondatore della Southern Christian Leadership Conference, Luther King portò le rivendicazioni dei neri alla ribalta nazionale grazie ad azioni non violente come boicottaggi e marce non violente. Molte furono nel corso della sua azione le violenze che egli stesso in prima persona fu costretto a subire ma alle quali egli non cedette mai. A Martin Luther King, e alla sua efficace propaganda che coinvolse l'intero paese, si devono le grandi evoluzioni nel campo dei riconoscimenti dei diritti e delle pari opportunità.
La filosofia di Martin Luther King
Martin Luther King durante tutta la sua azione politica e sociale per il riconoscimento dei diritti dei neri d'America criticò fortemente il modello di sviluppo fondato sul capitalismo che, secondo la sua visione, si basava essenzialmente sull'egoismo umano e prescriveva tutti quei principi che invece dovrebbero dominare una comunità ossia la collaborazione, la cooperazione e molte altre dinamiche sociali volte al benessere dell'intera comunità. Nondimeno vennero criticate altre dinamiche sciali come il socialismo e il regime comunista. Essenzialmente la sua filosofia si basava nel ripudio per la guerra in tutte le sue forme e nella ricerca di mezzi alternativi per l'ottenimento di diritti. Rifacendosi alle teorie di Gadhi infatti, che per l'appunto vedeva la nonviolenza come metodo per trovare tutte le accezioni negative della violenza, Martin Luther King trovava nella commistione dei punti positivi dei vari governi la soluzione ideale per creare una condizione di armonia all'interno di tutte le società. Certo la sua azione si rivolse in particolar modo alla realtà americana, da lui vissuta in prima persona,