Sherlock Holmes, recensione del film di Guy Ritchie
Sherlock Holmes, il celebre protagonista dei romanzi di Sir Arthur Conan Doyle, è stato più volte adottato, nel corso dei decenni, da numerosi registi che hanno deciso di narrarne, in maniera più o meno fedele, le avventure insieme al suo inseparabile compagno John Watson. L'ultimo, in ordine cronologico, è Guy Richie il quale, nel 2009, ha deciso di mostrare nel grande schermo una versione completamente nuova del noto investigatore privato, tratta dal fumetto pubblicato da Lionel Wigram.
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Recensione
Già dall'inizio appare chiara la differente natura di Sherlock Holmes voluta da Guy Ritchie, il quale attribuisce al personaggio un'indole decisamente più esuberante rispetto a quella voluta dallo scrittore, che, come è noto, da alla sua "creatura" caratteristiche prettamente intellettuali.
Ciò nonostante, anche nel film, sono evidenti le doti mentali dell'investigatore, e risultano perfettamente compatibili con la sua attitudine all'azione che lo porta, più volte nel corso dei 128 minuti di pellicola, a trovarsi in situazioni estremamente difficili e pericolose, anche al limite delle abilità umane.
La trama si articola, infatti, attorno alle vicissitudini di questo stravagante Sherlock Holmes, interpretato da un ottimo Robert Downey Jr., il cui compito è quello di capire, in questo caso, quali siano gli arcani segreti che si nascondono dietro morti misteriose, apparentemente riconducibili a riti misterici.
Il nemico è Lord Blackwood, interpretato da Mark Strong, il quale, attraverso una serie di raggiri, riuscirà a dare del filo da torcere all'investigatore.
Nel complesso il film risulta molto gradevole, mai noioso, ricco di brio e senza alcun punto morto. L'interpretazione degli attori, compreso Jude Law nei panni del Dr. Watson, è molto buona e rende il film ancora più accattivante.
Aspetti positivi
L'interpretazione degli attori è molto buona.
Giusta quantità di dialoghi e parti di azione che rendono il film molto scorrevole e di facile comprensione nonostante la serie di ragionamenti (comunque non impossibili) sottesi nella trama.
Ottima l'ambientazione che percorre molti quartieri di una quanto mai gotica Londra (sebbene le riprese siano state svolte anche a Manchester e Liverpool, il luogo "ufficiale" in cui si svolgono gli avvenimenti è Londra).
Aspetti negativi
Scarsa aderenza con il progetto di Conan Doyle il quale mai avrebbe immaginato che il suo personaggio compisse azioni così al limite delle abilità umane.