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Storia della Guardia di Finanza

“..La storia della Guardia di finanza è quindi una materia tipicamente interdisciplinare, nella quale entrano in relazione “storie” diverse, la militare, la finanziaria, l’economica, quella della Pubblica Amministrazione….” (Gen. Pierpaolo Meccariello)

Dalla costituzione al 1945

Considerato il corpo più antico, risale al decreto di Vittorio Amedeo II di Savoia del 5 ottobre 1774, con il quale veniva costituito un Corpo da porsi a guardia delle frontiere del Regno di Sardegna. Passata la bufera napoleonica, nel 1821 il Corpo venne temporaneamente sciolto per essere definitivamente ricostituito nel 1861 con l’avvento dell’unità d’Italia e, a partire dal 1881, divenendo “Corpo della Regia Guardia di Finanza”. Dal 1907 diventerà corpo militare, che verrà inserito tra le forze armate nel dicembre 1914. La partecipazione alla Grande Guerra fu solo di scarso rilievo ma, dopo la vittoria, con lo stabilirsi dei nuovi confini ed il rifiorire del commercio, il Corpo fu notevolmente potenziato e incaricato di più vasti obiettivi che divenivano, a pieno titolo, di polizia tributaria. Il rapporto istituzionale con gli organi dello Stato diveniva sempre più complesso. In quanto corpo militare dipendeva per taluni aspetti dall’Esercito ma, per le sue specifiche competenze ed il rapporto diretto con i vari ministeri, la materia di sua pertinenza imponeva non solo una preparazione di tipo militare ma, e soprattutto, in materia tributaria e finanziaria. Con l’avvento della seconda guerra subì, nelle sue competenze specifiche, una ulteriore battuta di arresto. Si segnalano nell’occasione molteplici episodi di abnegazione e di eroismo dovuti a numerosi finanzieri ma, nel contesto generale del conflitto, l’impiego del Corpo fu marginale (campagne di Albania e Grecia; un reparto fu vittima dell’eccidio di Cefalonia).

Dal 1946 ad oggi

Dal 1946, nascita della Repubblica e dall’avvento della ricostruzione del paese, inizierà quel lungo cammino contro “l’evasione fiscale” che ad oggi è ben lontano dall’essere terminato per quella infinità di motivi che costituiscono la storia della società italiana degli ultimi 60 anni. La necessità di ricostruire uno Stato che non esisteva più, le persistenti e ataviche disparità tra nord e sud, oltre alla necessità di investire in migliaia di infrastrutture, alimentarono un clima ove, soprattutto per carenze legislative, il lavoro della GDF divenne sempre più intenso. A ciò si aggiunse il nuovo ruolo internazionale, che portò aiuti (Piano Marshall) ma anche obbligazioni.
Dal 1960 ad oggi i campi d’intervento della GDF si sono fatti più specifici e tali da richiedere una preparazione molto accurata: contraffazioni, contrabbando, frodi agricole, traffico di stupefacenti, immigrazione clandestina, gioco d’azzardo, appalti, frodi telematiche, usura, abusivismo edilizio, sono alcuni dei campi per i quali la GDF oggi, ha costituito nuclei speciali dotati di specifiche risorse e competenze. Al servizio del cittadino i siti Gdf.gov.it e Finanze.it oltre al numero telefonico 117.

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