Pulp Fiction, recensione del film
Nato dal genio ribelle e spregiudicato di Quentin Tarantino, Pulp Fiction è un must, uno di quei film che bisogna per forza guardare almeno una volta nella vita. Premiato con la Palma D'oro a Cannes nel 1994, ottiene sette nomination agli Oscar, vincendo la preziosa statuetta come migliore sceneggiatura.
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Intricato ed esilarante...
Quentin Tarantino è nato nel 1963 in America, è un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico, decisamente sopra le righe, i suoi film non hanno mai una trama semplice e banale, il più delle volte infatti sono intrecci intrinsechi di svariati personaggi, come accade appunto in Pulp Fiction.
Questo film nasce grazie al successo che Tarantino ottiene col le Iene, che gli porta l'attenzione dei maggiori produttori di Hollywood, infatti riceve numerose proposte che lui declina per volare ad Amsterdam e realizzare la sceneggiatura di Pulp Fiction. Formato da un cast di grandi attori come Bruce Willis che interpreta il ruolo di un pugile corrotto, Uma Thurman che ritroviamo in parecchi film di Tarantino come ad esempio la saga di Kill Bill, che invece è la moglie cocainomane di un boss e John Travolta che con questo film ottiene di nuovo una certa popolarità perduta dopo i vari musical, nel ruolo di un killer. La trama è parecchio complicata, i personaggi sembrano non legarsi tra loro, ma come succede di solito nei film di Tarantino, alla fine le loro vite sembrano incontrarsi.
Trama.
La storia di quasi tutti i personaggi è ai margine della legge, inizia infatti con due killer che cercano di recuperare una valigetta dal contenuto misterioso per il loro capo, dopo una lunga sparatoria riescono a restare incolumi decidono così di portare al loro boss, insieme al prezioso oggetto anche l'unico uomo sopravvissuto della banda rivale, Marvin.
Ritroviamo quì la famosa scena dove John Travolta cerca di porre una domanda a Marvin, ma inavvertitamente gli parte un colpo che lo prende in piena faccia e l'auto si riempie di sangue. Risolto questo problema grazie anche al personaggio alquanto strano di Jimmie Dimmick, interpretato in modo eccelso dallo stesso Tarantino, si passa alla scena dell'incontro tra Uma Thurman e John Travolta che vanno a cena e partecipano ad una gara di twist e quì troviamo il famoso ballo della Thurman sulle note di Chuck Berry.
Infine Bruce Willis che rischia quasi la vita per il suo prezioso orologio d'oro, che lo vede protagonista di una rocambolesca fuga. Questo film è un cult degli anni novanta, coinvolgente e complicato porta l'inconfondibile firma di Tarantino, è decisamente un film non adatto a tutti, ma chi ama questo regista considera Pulp Fiction uno dei suoi più grandi lavori.