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Tumore della prostata: informazioni

La sintomatologia e la prevenzione del tumore della prostata.

Segni clinici

La prostata è una ghiandola sessuale maschile, situata al di sotto della vescica e davanti al retto, in modo da circondare la prima parte dell'uretra. A partire dai 50 anni di età la prostata può facilmente andare incontro ad alcune patologie di gravità variabile, quali: - l'ipertrofia, ovvero un aumento delle dimensioni della ghiandola;
- l'adenoma prostatico, ovvero un tumore benigno che coinvolge in genere la parte centrale della prostata, e si sviluppa nell'85% degli uomini tra i 60 e i 70 anni;
- il cancro della prostata, cioè un tumore maligno che colpisce un uomo su due dopo gli 80 anni, ma che è frequente anche in età più giovane. Il tumore della prostata può essere asintomatico, così come può manifestarsi attraverso diversi segni riconoscibili dallo stesso soggetto. I sintomi più classici sono: - la presenza di sangue nelle urine;
- un aumento considerevole del numero di minzioni, che spesso vengono percepite dal soggetto ammalato come dolorose e difficoltose. Quando lo stadio del tumore è ormai avanzato possono comparire altri segni comuni alle altre patologie tumorali, come stanchezza, anemia e calo del peso corporeo.
Il trattamento d'elezione per il tumore della prostata, che può subire delle variazioni in base all'età del paziente, è generalmente di tipo chirurgico e prevede la rimozione della ghiandola, seguita da una corretta radioterapia.

Strumenti diagnostici

La diagnosi di tumore della prostata non può basarsi solo sull'esame clinico, ma deve essere supportata da una serie di riscontri strumentali e di laboratorio ai quali un soggetto in età avanzata dovrebbe comunque sottoporsi per un'opportuna prevenzione. La scoperta di un tumore in fase iniziale infatti, rende più semplice ed efficace la terapia, migliorando la prognosi. Tali esami sono: - l'esplorazione rettale, che consente di valutare la forma, il volume e la consistenza dell'organo prostatico;
- il dosaggio ematico del PSA, cioè dell'antigene prostatico specifico, che di norma dovrebbe attestarsi tra i 2 e i 4 ng/ml di sangue, e che invece presenta valori molto elevati in caso di tumore della prostata, specie se già metastatizzato;
- l'ecografia prostatica, praticata per via endorettale;
- la biopsia prostatica, ovvero il prelievo di una porzione di tessuto per via endoscopica, allo scopo di confermare una diagnosi sospetta di cancro della prostata.

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