Contratto autonomo di garanzia, caratteristiche e applicazione
Alla Garanzia fideiussoria tipica sempre più spesso si affiancano tipologie atipiche, come il Contratto autonomo di garanzia, che hanno applicazione concreta soprattutto nel diritto internazionale.
Il Contratto autonomo di garanzia
Il Contratto autonomo di garanzia non è una garanzia di legge in senso classico, poiché non lo troviamo regolato in maniera esplicita dalle attuali leggi del nostro ordinamento, ivi compreso il codice civile. Al contrario, la garanzia fideiussoria, lo è, essendo prevista dagli articoli 1936 e seguenti dello stesso codice civile.
La differenza fra fidejussione (che pure rientra nel novero delle garanzie personali) e Contratto autonomo di garanzia, sta fondamentalmente in questo. L’istituto della fidejussione in molti casi non garantisce la piena soddisfazione del creditore, a causa della cosiddetta accessorietà nei confronti del rapporto garantito: in altri termini, l'escussione di quanto è dovuto dal debitore al creditore non è così immediata e automatica, dovendo soddisfare determinate condizioni.
Nel Contratto autonomo di garanzia, così come sperimentato nella giurisprudenza e nella prassi, il percorso di rivalsa sul fideiussore è molto più lineare ed efficace. Infatti, il creditore stesso può vantare quello che è a lui dovuto, a semplice richiesta, e senza che il fideiussore possa eccepire le stesse argomentazioni che può eccepire il debitore.
In termini ulteriormente più chiari: il rapporto con chi ha prestato la fidejussione è “autonomo” e svincolato dall’obbligazione principale. Non a caso questo contratto di garanzia, considerata una garanzia impropria, è molto utilizzato all’estero nelle transazioni commerciali. Diversamente, nel nostro Paese, si fa luogo a garanzie reali e personali previste nel nostro ordinamento, ma che in sostanza danno luogo a procedure farraginose e a volte estremamente lunghe nel tempo, tali da vanificare i diritti più pacifici.
I dubbi sul Contratto autonomo di garanzia
Proprio perché non esplicitamente presente nel nostro ordinamento, il contratto autonomo di garanzia ha dato luogo a dubbi sulla sua applicabilità nel nostro Paese. La giurisprudenza sembra avere risolto favorevolmente questo problema, chiedendosi però da quali norme del nostro codice civile o di altre leggi esso possa essere tutelato. La questione è tutt’ora aperta. C’è infine da dire che, ovviamente, il garante, per determinate (e forti) ragioni, può anche eccepire il contratto stesso. Ad esempio, per la mancanza dell’obbligazione principale e per il soddisfacimento del credito già avvenuto; nonché per nullità dell’obbligazione principale per contrarietà a norme imperative di legge. Per scendere sul concreto, in rete è possibile trovare molti esempi di questi particolari (ma generalmente efficaci) contratti, per poi adattarli al meglio alle nostre esigenze. Tuttavia è più che opportuno, specialmente nel caso si tratti di crediti ingenti, rivolgersi a uno studio legale per ottenere le consulenze e i consigli del caso.