Diritto tributario: quali sono le fonti principali
Il diritto tributario è quella disciplina economica e giuridica che studia le procedure e i mezzi mediante i quali lo Stato e gli enti pubblici recepiscono le risorse finanziarie indispensabili per svolgere le proprie funzioni.
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Le fonti
In questa materia si rinvengono, in genere, le norme che attribuiscono e regolano il potere dello Stato e degli enti pubblici di prelevare coattivamente il denaro necessario per far fronte alla spesa pubblica.
L’attività finanziaria è fondata sulle entrate pubbliche conseguite attraverso il prelievo fiscale (risorse economiche derivante dall’attività di iure gestionis cioè entrate pubbliche di diritto privato) o attraverso la gestione del patrimonio (risorse economiche derivante dall’attività di iure imperii cioè entrate pubbliche di diritto pubblico). Il disporre della facoltà di imporre tributi non può essere libero da vincoli, per questo ci sono fonti che regolamentano il diritto tributario e sono:
- la Costituzione;
- leggi;
- atti aventi forza di legge (decreti legge e decreti legislativi);
- regolamenti di esecuzioni di legge.
A queste fonti interne, l’ordinamento italiano affianca anche le fonti che trovano le loro origini in ordinamenti diversi, quali le fonti internazionali (art. 80 C.) e, più specificamente, le fonti comunitarie con le disposizioni contenute nei trattati istitutivi.
Approfondimento
L’articolo 23 della Carta Costituzionale, in base alla quale nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge, stabilisce gli elementi essenziali dell’obbligatorietà tributaria, ma, al tempo stesso, getta le basi di una garanzia per il cittadino. A ribadire tale concetto è intervenuta la Costituzione garantendo la giustizia tributaria all’artico 53 primo comma stabilendo: “tutti sono tenuti a concorrere alla spesa pubblica in ragione della propria capacità contributiva, in base ai criteri di progressività”. Da ciò discendono i principi fondamentali del diritto tributario, vale a dire:
- principio di universalità (nessuna categoria di soggetti può essere esente dal pagare le imposte);
- principio della capacità contributiva (possibilità economica del soggetto di pagare un tributo);
- principio di progressività (a capacità contributive differenti si applicano esenzioni differenti).
Dopo la riforma della seconda parte della Costituzione al Titolo V, è l’articolo 119 che regolamenta l’autonomia finanziaria.
I temi di diritto sono sempre di grande attualità e anche per questo in molti si indirizzano nella frequentazione di master di diritto e/o di fisco e tributi, anche perché sono molto utili e ricercati nell’ambito lavorativo.