IBS Forex: informazioni
Le indagini sulla IBS Forex stanno incontrando un momento di difficoltà a causa delle limitazioni riscontrate nella tracciabilità dei conti esteri.
IBS Forex una truffa a danno di privati e enti pubblici
La IBS Forex SPA è una finanziaria tristemente nota, dato che sono in corso le indagini relative alla truffa finanziaria che avrebbe danneggiato oltre 1300 risparmiatori e investitori (anche enti pubblici quali la Provincia di Palermo), e che è fallita nel 2009. Si tratta di una delle tante truffe agevolate dall'andamento dei mercati nel periodo pre-crisi e scoppiate lasciando sul campo numerose 'vittime' (spogliate dei propri risparmi) proprio a causa della crisi. La IBS Forex investiva nel mercato finanziario e come partner internazionale aveva la Saxo Bank. Il meccanismo era abbastanza semplice, dato che gli investimenti non venivano fatti, mentre ai malcapitati 'investitori' venivano presentati rendiconti falsi per convincerli a continuare nei versamenti. Con lo scoppio della crisi, l'andamento delle valute che non avrebbero più giustificato gli elevati rendimenti 'astutamente' dimostrati e il crescere delle incertezze nel 2009 spinse un numero crescente di risparmiatori a richiedere il proprio capitale versato, comprensivo di quello che doveva essere maturato. Ma il colpo decisivo passò per la richiesta di disinvestimento parziale (oltre 30 milioni di euro che non furono restituiti con le casse ormai vuote) della Provincia di Palermo che complessivamente ci ha rimesso 60 milioni di euro. Anche i piccoli investitori si sono trovati per la maggioranza di fronte alle casse vuote. Le indagini portate avanti dalle procure e dalla Guardia di Finanza hanno portato all'arresto di 7 persone, con le accuse di falso in bilancio, truffa aggravata e bancarotta fraudolenta e a oggi solo uno degli arrestati è rimasto in carcere.
Le difficoltà nella tracciabilità dei soldi rallentano le indagini
Dopo l'inizio delle indagini sulla truffa della IBS Forex SPA, le procure si sono trovate in una situazione di parziale blocco dovuto soprattutto alle difficoltà riscontrate nella tracciabilità dei soldi in Danimarca e Svizzera. La Guardia di Finanza è riuscita a risalire a un conto in Liechtenstein, dove tuttavia sono transitati gli spiccioli (circa un quarto di milioni). Gli inquirenti ritengono che il grosso della somma si trovi a Copenaghen, infatti, un rientro di 3 milioni di euro disposto da uno degli amministratori della società, prima del dissesto finanziario, danno sufficienti conferme, ma il governo danese ancora non ha dato alcuna risposta. Stesso discorso da parte della Svizzera, dove si troverebbero diversi conti riconducibili alla IBS Forex.