Louis De Funes Dvd: recensione

Louis de Funès. Comico famosissimo ai tempi, è oggi quasi sconosciuto ai più. Ma, nei limiti di un divertimento scacciapensieri, il comico francese è veramente irresistibile.

Louis De Funès, Il nonno surgelato (1969)

"Il nonno surgelato" comincia da una trama inverosimile (ma molto sfruttata al cinema). Un avo della moglie del malcapitato industriale (Louis de Funès) viene ritrovato ibernato nei ghiacci del polo. Miracolosamente, una volta sciolto il ghiaccio, si scopre che l'uomo è vivo, ha circa 25 anni e crede di essere ancora nel 1905, anno in cui partì per l'avventurosa spedizione. I suoi parenti sono contenti del suo “ritorno”. Ma c'è chi lo teme. Il nostro eroe, Louis de Funès, avendone sposato la ricchissima nipote, ha il terrore che il gentiluomo possa rivendicare i suoi beni. Occorre mettere in campo una strategia per neutralizzarlo. Consultato un luminare della psichiatria, questi avverte la trepidante nipote che uno choc potrebbe essere fatale al “nonno”. Ecco allora che tutta la famiglia mette in scena una farsa. La villa in campagna, dimora di famiglia, è arredata in stile “Belle Epoque” e, com'è ovvio, anche gli abitanti madre, padre e figlio sono costretti a travestirsi cambiando anche il loro modo di porsi e di parlare, atteggiandosi a veri dandy e dame in piena contestazione studentesca. Il “nonno” mostra un bel caratterino che fa breccia sulla fidanzata del figlio dell'industriale. La giovane donna è conquistata dalle maniere e dal corteggiamento focoso e romantico “vecchio stile” del nonno che, alla fine, capitola con la bella giovane parigina all'avanguardia.

"Il nonno surgelato". Louis de Funès all'attacco!

Louis de Funès, alle prese con le bizze e il caratteraccio dell'avo, è spassosissimo. Non può neanche avvicinarsi alla moglie che il "nonno" protegge da quello che crede sia un corteggiatore vedovo e importuno. La scena in cui il comico francese, in sella ad un vecchio modello di bicicletta, quello con le ruote di diversa grandezza, mostra una faccia tronfia e adirata mentre si reca in visita dalla moglie, è impagabile. Oppure quando deve spiegare la morte della prima consorte, l'incredibile istrione inventa una storia orrenda, piena di particolari truculenti, concludendo con una precisazione insensata: "ma non ha sofferto per niente". Per il resto, la pellicola mostra tutti i limiti di un prodotto di genere costruito al servizio della star comica di turno. Ma la regia di Edouard Molinaro è quella di un abile ed esperto professionista.