Miguel Indurain e il Giro d'Italia
Miguel Indurain è stato uno dei più forti corridori di tutti i tempi.
Chi è Indurain
Miguel Indurain è stato uno dei più forti ciclisti di tutti i tempi. Forte su tutti i terreni, ma soprattutto nelle gare contro il tempo, il forte ciclista spagnolo ha vinto, nella sua carriera, cinque Tour de France consecutivi (primo a riuscire nell’impresa) e due Giri d’Italia. La sua immagine è naturalmente più legata alla grande corsa a tappe francese, ma anche nel Giro d’Italia, Indurain è riuscito spesso a farsi notare e farsi amare dai generosi appassionati dello sport delle due ruote, sempre pronti a riconoscere il valore di un ciclista indipendentemente dalla sua nazionalità.
Le due vittorie al Giro
La sua prima vittoria, risale al 1992, quando capeggiò la Banesto, squadra che lo aveva visto maturare come gregario di Delgado. In quella occasione, Indurain, che era partito col favore dei pronostici, prese la maglia rosa già alla quarta tappa, la cronometro individuale da Arezzo a Sansepolcro e non la lasciò più sino al termine della kermesse, dimostrando una supremazia, messa in evidenza dalla classifica finale, che lo vide trionfare con oltre cinque minuti di vantaggio su uno scalatore di vaglia come Claudio Chiappucci e oltre sette su un altro grande grimpeur come Franco Chioccioli. E già da questa vittoria, mise in rilievo la miscela tra grandi doti da passista e ottima resistenza anche alle pendenze più dure, nonostante una mole massiccia che non lo aiutava di certo quando la strada saliva.
Molto più contrastato fu invece il successo dell’annata successiva, quando trovò un tenace rivale nel russo Ugrumov, alfiere della Mecair Ballan. Dopo una fase intermedia, priva di grandissime asperità, nella quale la maglia rosa fu portata da Moreno Argentin, Indurain ancora una volta sfruttò al meglio la prova contro il tempo di Senigallia, per mettere sulle sue solide spalle il simbolo del comando. Stavolta, però, gli attacchi di Ugrumov portarono a un grande livello emotivo la lotta, soprattutto sulle asperità che portarono i corridori al Santuario di Oropa, quando i ripetuti scatti del russo, misero in seria difficoltà lo spagnolo, il quale riuscì comunque a conservare i cinquantotto secondi che gli valsero il secondo e ultimo trionfo nella massima corsa a tappe italiana. Nel 1994, infatti, la sua supremazia fu attaccata con successo dalla meteora rappresentata da un altro russo, Berzin, mentre in contemporanea, nasceva la stella di Marco Pantani, indomito scalatore dalle grandi doti battagliere, il quale andava a iniziare una leggenda che si sarebbe spezzata nel modo più controverso possibile, col caso di doping del 1999 che portò alla sua squalifica. Indurain fu perciò costretto ad accontentarsi del terzo posto, che comunque ne ribadiva la grande forza ed affidabilità.