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San Giovanni della Croce, cenni biografici e dottrina del "nada"

Dove non c'è amore, mettete amore e raccoglietene amore. Giovanni della Croce è stato il poeta della notte. Il padre della dottrina che riconosce nella notte una precisa valenza simbolica.

I momenti più significativi della vita di Giovanni della Croce.

Giovanni di Yepes nasce il 24 giugno del 1542 a Fontiveros, in provincia di Avila, nella vecchia Castiglia. All'età di 21 anni, nel 1563, il giovane Giovanni entra nell'Ordine dei Carmelitani di Medina del Campo.
Il 1567 è l'anno della sua ordinazione. In questo periodo incontra Santa Teresa d'Avila, che lo invoglia a riformare il Carmelo. Un anno dopo, nel 1568, Giovanni da vita alla riforma dei Carmelitani scalzi. Nel 1572 diventa cappellano e confessore del convento di Avila, di cui Teresa era priora. Tra il 1577 e il 1578 Giovanni viene fatto prigioniero dai Carmelitani Calzati.
Alla morte di Teresa, nel 1582, Giovanni si concentra completamente sulla riforma. Il 14 dicembre del 1591 Giovanni, privato di ogni incarico, muore ad Ubeda.
A centotrentacinque anni dalla morte, nel 1726, viene canonizzato da Benedetto XIII. Solo a metà del Novecento, nel 1926, Pio IX lo dichiara dottore mistico della chiesa. San Giovanni, il dottore della Chiesa, è stato uno dei migliori lirici della Spagna del XVI secolo. Tra le sue opere ricordiamo i due poemi Cantico Spirituale e Notte oscura ed i quattro grandi trattati, commentari dei suoi poemi, Salita del monte Carmelo, Notte oscura, Cantico Spirituale, Fiamma d'amor viva.

La dottrina del nada

Come pochi altri Giovanni della Croce ha il senso di Dio, della trascendenza di Dio, del Dio di Gesù Cristo.
Dio è trascendente non soltanto perché la sua grandezza supera tutto quello che gli uomini possono immaginare, ma anche perché la sua bellezza è al di là di qualsiasi bellezza.
Il suo amore e il suo affetto per l'uomo sono incommensurabili rispetto all'amore e all'affetto che gli esseri umani possono conoscere sulla terra.
L'aspetto più originale dell'insegnamento di Giovanni è la rivelazione della ricchezza simbolica della notte.
La notte è passaggio: passaggio dallo stato dell'infanzia a quello dell'età adulta, passaggio dall'uomo vecchio all'uomo nuovo, passaggio dalla vita di figlio dell'uomo alla vita di figlio di Dio, passaggio dalla morte alla vita.
La notte è perciò il simbolo pasquale per eccellenza. Tutta la sua dottrina si ispira al Vangelo. Niente esiste al di là di Cristo, né oltre la sua parola. Non occorre andare oltre le parole e i fatti, bisogna andare al cuore delle parole e dei fatti.
Alla fine di questo cammino, Giovanni della Croce ci dà l'immagine di un essere posseduto da Dio. Il modello più puro di questo è Maria Vergine, la quale è stata per tutta la sua vita sotto l'azione dello Spirito Santo.

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