Import-Export: come avviare e organizzare le attività commerciali
L'Unione Europea spinge verso l'internazionalizzazione delle aziende stanziando fondi, ma la scelta di cimentarsi nell'import-export deve tener conto di numerosi fattori
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Nella fase preliminare bisogna seguire un lungo processo informativo
Una ditta individuale o una società che vuole iniziare il processo di 'internazionalizzazione' per sfruttare le opportunità offerte dai mercati esteri (ad esempio l'import-export con Russia e Cina, ha tenuto dei buoni livelli anche durante la crisi, secondo i dati resi noti dalla Coldiretti e da alcune aziende quali quelle dell'alta moda e delle auto di lusso), deve prima di tutto raccogliere numerose informazioni. Per prima cosa deve cercare di definire se la propria azienda ha le caratteristiche necessarie per cimentarsi nell'import-export, quali sono i potenziali concorrenti con cui dovrebbe competere, le modalità di commercio e le possibilità di successo. Nella fase successiva invece si deve valutare, sulla base degli obiettivi definiti, quale è l'entità dello sforzo economico da sostenere, ma in questa fase è preferibile rivolgersi alla Camera di commercio locale, per conoscere l'eventuale esistenza di finanziamenti agevolati finalizzati all'internazionalizzazione, nazionali o regionali, e se ci sono dei fondi anche europei. Le Camere di commercio comunicheranno anche gli ulteriori adempimenti formali che dovranno essere eseguiti. Ma la fase informativa non si esaurisce, perché per poter orientare le scelte e organizzare l'azienda, è necessario:
- valutare il rischio di impresa legato al Paese con il quale ci sarà l'attività di import-export;
- le possibilità concrete di successo nel Paese scelto;
- il tipo di partner estero con cui entrare in contatto e la sua solidità patrimoniale, oltre che la forma di collaborazione a cui affidarsi;
- cercare di valutare il rischio 'politico', legato sempre al Paese estero e la conoscenza del suo sistema giuridico;
- le norme e le condizioni fiscali del Paese estero e l'esistenza di eventuali convenzioni con l'Italia o l'Ue (se è extra-comunitario);
- tutti gli adempimenti burocratici e le documentazione da presentare alla dogana oltre che la conoscenza della 'tariffa doganale' applicata.
Alla fine del processo informativo bisogna definire gli obiettivi da realizzare per determinare la strategia da attuare, e sulla base di questa procedere all'organizzazione dell'attività (come ad esempio la scelta di affidarsi a un procacciatore di affari estero, ecc).
Il caso dell'e-commerce
L'e-comerce è un'attività particolare di import export, e per avviarla bisogna rispettare alcuni adempimenti abbastanza semplici. Per l'attività di commercio elettronico bisogna dare una preventiva comunicazione, al Comune competente, di 30 giorni, da parte di coloro che esercitano il commercio al dettaglio. Nel caso dei grossisti la comunicazione avviene tramite la denuncia di inizio attività presso il Registro delle imprese della Camera di commercio locale, che fa tutti i controlli richiesti.