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Canestro di frutta di Caravaggio: recensione

Il "Canestro di frutta" (olio su tela, 46x64,5 cm del 1597/1598) è un dipinto di Caravaggio (1571/1610), il maggiore interprete della "natura morta" del Seicento. Oggi il dipinto è custodito nella "Pinacoteca Ambrosiana" di Milano.

Canestro di frutta di Caravaggio: recensione.

Il "Canestro di frutta" di Caravaggio è un esempio esemplare di "natura morta" nel quale il "soggetto inanimato", in questo caso la mela, diventa il protagonista assoluto di tutta la scena.
Il cesto in vimini racchiude tutto il significato del dipinto: la fugacità della bellezza e la precarietà della vita umana.
A prima vista si può notare che la superficie sulla quale è appoggiato il cesto viene solo accennata in modo da porre l'ottica visiva dell'osservatore più bassa rispetto ad esso. Di conseguenza il cesto si trova in primo piano. Il giovane Caravaggio ricorre ad un gioco di luci e oscurità anche se è molto evidente l'uso eccessivo del chiaroscuro.
La luce non prende ancora il sopravvento su tutta la scena a differenza di quanto avverrà invece nelle sue opere successive tra le quali la Flagellazione di Cristo (1607/1608). Oggi Caravaggio viene considerato come uno dei più importanti pittori del 1600 proprio per aver messo in forte risalto la luce nei suoi dipinti maturi. In Caravaggio la frutta morta assume un valore altamente simbolico e molti saranno i suoi seguaci tra i quali non si possono non menzionare Giuseppe Recco e Vincenzo Campi.

Canestro di frutta di Caravaggio: il simbolismo della frutta.

La luce.
La luce mette in risalto la mela, i chicchi d'uva verdi e i chicchi d'uva maturi (sopra la mela).Difatti la luce evidenzia il contrasto tra i chicchi d'uva verdi e i chicchi d'uva maturi conferendo alla scena un effetto tridimensionale anche se la luce stessa da poi spazio al chiaroscuro, evidente nella foglia di fico posta tra il grappolo d'uva maturo e la mela. La mela.
La luce pone in rilievo la plasticità e la parte di colore rosso della mela che sta per marcire aumentando la drammaticità della scena che viene a trovarsi per buona parte nel buio. Non a caso la scena è in netto contrasto con lo sfondo chiaro posto dietro il cesto. Il colore rosso mette in maggiore risalto il marcire della mela che simboleggia la vanità dei beni terreni (Vanitas). Di conseguenza al marcire della mela le Vanitas si decompongono e si dissolvono. La frutta e le foglie.
Le foglie appassite destinate a cadere e la frutta che marcisce simboleggiano la fugacità dell'esistenza umana, della bellezza e della giovinezza. Le foglie conferiscono a tutta la scena una sensazione malinconica di decadimento autunnale. Il giovane Caravaggio vuole farci capire che la vita è breve e che noi umani siamo solo di passaggio sulla terra.

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